di Rina Brundu. Suvvia, in tutta onestà, scagli la prima pietra chi di voi non ha goduto almeno un poco dopo che si è saputo che i “i tre magnifici italiani” (definizione del Corsera) sono rimasti a mani vuote in quel del Festival di Cannes? Tranquilli, non si tratterebbe di alto tradimento della patria cinematografica, ne di coltivare qualche insana propensione sado-masochista, quanto piuttosto di dimostrarsi persone capaci di senso critico e di restare con i piedi per terra anche quando letteralmente soffocati dalle melasse agiografiche di parte.
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